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Windtalkers
(Usa 2002) di John Woo con Nicolas Cage, Christian
Slater, Adam Beach, Frances O'Connor, Peter Stormare
Nel panorama
dei videogiochi ci sono i cosiddetti sparatutto tipo Doom
e Soldier of fortune dove si sta lì a falciare omini
e a farli saltare in aria senza troppi complimenti. Questa peculiarità
la si trova anche nell'ultimo film di John Woo, tanto che gran
parte della critica, irritata dalla carneficina, si è data da fare
a stroncarlo.
In effetti il regista hongkonghese ha sempre arato questi campi ed ha
sempre messo in rilievo i rapporti di amicizia e sentimenti di uomini
provati dai risvolti più drammatici e violenti della vita. Anche
qui, partendo da un capitolo dimenticato della storia recente (l'uso di
indiani navajo come codici segreti umani con i quali sfuggire alle intercettazioni
dei Giapponesi), John Woo sfrutta l'ingente somma messagli a disposizione
dagli Studios per spettacolarizzare al meglio (e meglio sia dello
Spielberg di Salvate il soldato Ryan che del Malick
de La sottile linea rossa) un genere (in coma da anni) come
il war movie, arricchito dalle consuete tematiche della solidarietà
virile e del tradimento. Anche se assoldato dalla ricca e cinica Hollywood,
è un regista coerente (apparentemente qualunquista, ma totalmente
apolitico nei suoi lavori) che continua a fare ciò in cui riesce
meglio: parlare dell'uomo in condizioni di animalità pura, toccando
corde emotive che, sotto sotto, riguardano tutti. Senza falsa retorica,
se tanti autori celano, dietro convenzionali moralismi, un'esibizione
gratuita della violenza, almeno John Woo, più onestamente,
va dritto al sodo.
(Sergio
Bombardier)
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