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Vidocq (Francia 2001) di Pitof con Gérard Depardieu, Guillame Caunet, Inés Sastre

Dopo gli Americani, hanno cominciato i Francesi a trasporre per il grande schermo le serie televisive più famose del passato. E così, dopo il bruttissimo Belfagor di Jean-Paul Salomé, ecco arrivare il Vidocq di Pitof, adattamento (scritto dal Grangé de I fiumi di porpora) di uno sceneggiato seventies (con Claude Brasseur) pochissimo conosciuto in Italia, tanto da non essere menzionato in nessun dizionario della TV. Grangé si diverte a strutturare il plot come un grandguignolesco Quarto potere con l'epilogo de La signora di Shangai, e riesce, a dire il vero, ad infondere buona suspence ad un intrigo che si conclude con un colpo di scena, una volta tanto, sorprendente. Il guaio è che Pitof, obnubilato forse dall'ascendente wellsiano (nel senso di Orson), sfoga un ingovernabile feticismo per il grandangolo e si dimostra anch'egli vittima dell'infatuazione francese per le arti marziali. Comunque, si tratta del terzo blockbuster transalpino della stagione 2001/2002 (dopo Belfagor e Il patto dei lupi) a rivelarsi un fiasco ai botteghini italiani.

(Rosario Gallone)

 

Vidocq

 

 

 

 

 

 

 

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