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Velocità
massima (Italia 2002) di Daniele
Vicari con Valerio Mastandrea, Cristiano Morroni, Alessia Barela, Ivano
De Matteo
Per il suo esordio alla regia
di un film a soggetto, il documentarista Vicari (aiuto di Chiesa
e Ferrario per Partigiani, coregista del solo
Chiesa per Non mi basta mai) sceglie di ambientare
una scontata storia d'amore proletario nel mondo delle corse clandestine.
Che conosca il cinema, il debuttante Daniele, è assodato
(l'intenzione è mescolare Pasolini e b-movie alla
Fast and Furious), ma il fatto che si areni nel raccontare
il solito triangolo (il meccanico Stefano, più simpatico
che carismatico; il giovane apprendista Claudio e la barista "con
dei progetti" Giovanna) piuttosto che indagare il meno
esplorato sottobosco dei duelli su quattro ruote ingaggiati, da improvvisati
Schumacher, sulle strade della periferia romana (dall'Eur
a Ostia), fa di Velocità massima un'occasione
persa, una pellicola che, rinunciando all'autorialità, avrebbe
potuto essere un ottimo prodotto di genere (ed il bell'epilogo ce lo fa
rimpiangere ancora maggiormente). A proposito di prodotto di genere, fa
piacere rivedere sul grande schermo Enio Girolami, figlio di Marino
e fratello di Enzo G. Castellari.
(Rosario
Gallone)
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