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United 93


(Francia/Gb/Usa 2006) di Paul Greengrass con Christian Clemenson, Trish Gates, Cheyenne Jackson

United 93 dimostra quanto il cinema continui a tendere verso il fuori campo (come sosteneva Bazin che lo contrapponeva, in quanto spettacolo centrifugo, al teatro centripeto). Raccontare il non visto, sbirciare negli interstizi rimasti inesplorati dalla tonitruante e bulimica cronaca televisiva, pare prerogativa inalterata della settima arte. E' quasi superfluo ricordare che, nonostante nei giorni successivi all'11 settembre 2001, gli schermi TV ci abbiano bombardato di immagini, queste erano riconducibili sostanzialmente ad un unico fulcro centrale: lo scontro dei due aerei dirottati con le due torri del World Trade Center, indagato quasi da ogni punto di vista (amatoriale e non). Greengrass, con lo stile nervoso che lo contraddistingue fin dal felice esordio di Bloody Sunday (ma non funzionava alle prese con la megafinzione di The Bourne Supremacy), racconta uno dei fuori campo di questo evento epocale: il mancato attentato alla Casa Bianca da parte di uno degli aerei dirottati (l'United 93 appunto) a causa (stando alla ricostruzione) della ribellione dei passeggeri. Contemporaneamente traccia un parallelo tra vittime e carnefici (uno degli attentatori, nella sequenza iniziale, telefona a qualcuno cui dice "Ti amo" come faranno i passeggeri del volo dirottato prima di passare al contrattacco; il prefinale vede, in montaggio alternato, terroristi e civili pregare ognuno il suo Dio) e narra dell'incredibile difficoltà delle autorità militari a rintracciare velocemente, in un frangente tanto delicato, il Presidente Bush per farsi autorizzare a mandare degli aerei in avanscoperta. E qui la Storia si fa davvero inquietante.

(Rosario Gallone)

 

un'immagine dal film

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