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Ubriaco d'amore (Usa
2002) di Paul Thomas Anderson con Adam Sandler, Emily Watson, Luis Guzman,
Philip Seymour Hoffman
Paul Thomas Anderson
riesce a ridare senso alla storia damore. Lo fa con una regia mai
banale (giustamente premiata a Cannes nel 2002) che fin dallinizio
(un lungo movimento di macchina che supera il protagonista, Barry Egan,
per raggiungere il ciglio della strada dove unauto si capovolge uscendo
fuori campo e, subito dopo, da un taxi qualcuno mette giù un harmonium)
promette momenti di grande spettacolo per gli occhi (la panoramica che segue
Barry in casa mentre parla ad un telefono erotico; la difficoltà
a ritrovare lappartamento di Lena in un labirintico condominio; il
loro primo bacio alle Hawaii in controluce con tutte quelle figure stilizzate
di passanti che entrano ed escono di campo come in un cartoon davanguardia).
Come al solito, la musica (di Jon Brion) non si limita a commentare,
ma ha un ruolo decisamente attivo (dallapparentemente disordinata
e cacofonica aleatorietà alla John Cage, che di solito precede
gli scatti dira di Barry, allampio respiro, stile musical, delle
scene più romantiche). Adam Sandler ed Emily Watson
interpretano meravigliosamente gli alieni che vivono questalienato
amore (ti spappolerei la faccia per quanto è bella),
unico antidoto alla stressante monotonia del quotidiano.
(Rosario Gallone)
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