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Traffic
(Usa 2000) di Steven Soderbergh con Michael Douglas,
Catherine Zeta-Jones, Benicio Del Toro, Don Cheadley, Tomas Milian
Soderbergh è un
individuo piuttosto odioso. Consacrato auteur, a Cannes,
già alla sua opera prima (Sesso, bugie e videotapes,
Palma d'oro nel 1989), si è dato, successivamente, da fare
per essere confermato tale, spaziando tra i generi ed i vezzi cinéphiles
(provate a vedere il suo Schizopolis: un vero monumento
alla boria intellettuale!). Che sia privo di personalità registica,
lo dimostra la sua capacità di abbandonare ogni velleità
autoriale per mettersi al servizio della diva Julia Roberts. Visti
gli incassi di Erin Brockovich, gli è stata data
carta bianca ed eccolo tornare al suo vizietto preferito: imitare il cinema
europeo. Per andare sul sicuro, questa volta, ha scelto di trasporre uno
script che lo sceneggiatore, Stephen Gaghan, ha tratto da
una miniserie inglese, Traffik. E gli è andata bene!
Con un giochino facile facile sulla fotografia (curata da lui stesso,
ma, snobisticamente, firmata con lo pseudonimo di Peter Andrews),
un po' di macchina a mano (che non sorprende più nessuno), ed il
culo di interpretazioni davvero impeccabili (di tutti, dico, tutti gli
attori coinvolti), ha fregato la giuria degli Academy Awards 2001
e Traffic ha conquistato quattro Oscar, tra cui quello,
da lui agognato, per la miglior regia (aveva due nominations su
cinque, in questa categoria!). Chissà ora cosa sarà in grado
di propinarci.
(R.G.)
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