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Spy Kids
(Usa 2001) di Robert Rodriguez con Antonio Banderas,
Carla Gugino, Alan Cumming, Tony Shalhoub, Daryl Sabara, Alexa Vega
Ian Fleming è
il notissimo creatore di 007. Ma quanti sanno che, da una sua raccolta
di novelle per bambini, Ken Hughes trasse, nel 1968, Citty
Citty Bang Bang, innocua pellicola simildisneyana, avventurosa
e divertente? Di sicuro lo sa Robert Rodriguez, che sembra quasi
fondere le due anime dell'autore britannico (imprimendo però un
ritmo ipercinetico che è tutto suo, fin da El Mariachi)
nella confezione di questo delizioso film in cui, ai gadget tipici degli
spymovies (telecamere iperminiaturizzate, chewingum che provocano
l'elettrochoc), si accompagnano villains redenti (Floop
è una sorta di Willy Wonka prestato al crimine), mostri
coloratissimi (i Farfugli, creature dalla deforme fisionomia chestergouldiana)
e buffi (i Rimbambs, ammassi decerebrati di dita; quasi un'evoluzione
- solo fisica, però - della mano degli Addams), bambini
robot (gli Spy Kids del titolo, direttamente da Il villaggio
dei dannati). Gli attori sono evidentemente divertiti (compreso
George Clooney nel cameo finale), i piccoli protagonisti
non sono (vivaddio!) le solite lagne, ed i fratelli Weinstein (produttori
con la Dimension, ramo mainstream della Miramax),
con un piccolo investimento di 30 milioni di dollari (dico, vi rendete
conto! 60 miliardi per un prodotto a basso costo!) hanno già incassato
il quadruplo, solo negli Usa. In sala, io e la mia ragazza eravamo
gli unici a non aver accompagnato dei minorenni. Non vogliamo crescere?
E allora?
(R.G.)
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