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South Kensigton
(Italia 2001) di Carlo Vanzina con Rupert Everett,
Elle MacPherson, Enrico Brignano, Giampaolo Morelli
Non riesco
proprio ad unirmi al partito dei critici christiani(desichiani)-boldiani-vanziniani.
Vero è che l'accoppiata (ahinoi!) vincente del cinema italiano
ed i due figli di Steno viaggiano, da un po' di tempo, su binari
diversi. In particolare, i fratelli Vanzina, nelle ultime due stagioni,
hanno rinunciato alla facile comicità (ed anche agli incassi) per
dedicarsi ad una commedia più agrodolce. Peccato che alle nobili
intenzioni non corrispondano adeguati risultati. Diciamola tutta: Enrico
e Carlo riescono nell'omaggio nostalgico al cinema de papà
(non leggetelo alla francese, ma alla romana), meno in questi tentativi
più autonomi. South Kensigton ha una sceneggiatura,
a dir poco, imbarazzante, pleonastica (come sono brutti quei dialoghi
in cui si spiega la malattia di Nick, la sua paternità,
il suo tracollo finanziario), irrisolta (l'arrivo del cugino di Francesco,
per esempio, non ha alcun peso nell'intreccio). E sorvolerei sugli attori
che fanno rimpiangere i vari Jerry Calà e Claudio Amendola
degli anni '80 (il migliore, forse, è Giampaolo Morelli
che, però, aspetterei di vedere nel prossimo lavoro di Lucchetti).
Aperta una sottoscrizione per risolvere i guai finanziari di Rupert
Everett e di Jean-Claude Brialy. Non mi spiego altrimenti il
loro coinvolgimento.
(Rosario
Gallone)
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