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Shaft
(Usa 2000) di John Singleton con Samuel L. Jackson,
Christian Bale, Toni Collette, Vanessa Williams
Quanto è
cool e politically correct il nipote di Shaft (è
un sequel, non un remake): veste Armani, non ci prova
con la collega, né con la testimone (ma lo zietto - Richard
Roundtree in un cameo - va ancora via dal bar accompagnato
da due bellone in pelliccia very seventies) e, particolare rilevante,
non è un cane sciolto perché è un poliziotto newyorchese
(il ripensamento finale conta ben poco, visto che, dato l'insuccesso commerciale,
difficilmente ne vedremo un nuovo capitolo). Singleton, purtroppo,
non rinuncia, neanche in blockbuster realizzato su commissione,
alla sua didascalica denuncia sociale (supportato, stranamente, dagli
insospettabili Shane Salerno e Richard Price): bianco ricco
(un Christian Bale che si limita a riciclare il repertorio sfoggiato
in American Psycho, girato quasi contemporaneamente) uccide
nero; la magistratura americana, facilmente corruttibile (o influenzabile),
non funziona, indi meglio farsi giustizia da soli. In mezzo, ahinoi!,
non ci sono neanche più le Black Panthers, ma solo degli
spacciatori ispanoamericani. L'unica cosa a restare intatta, fortunatamente,
è il mitico tema musicale di Isaac Hayes.
(Rosario
Gallone)
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