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Sexy Beast (Gb 2000) di Jonathan Glazer con Ray Winstone, Ian MacShane, Ben Kingsley

Il new gangster-movie british style sta esalando gli ultimi respiri. Nella Stagione 2000-2001 abbiamo visto rantolare Circus, Gangster n°1, Rancid Aluminium e Snatch (che pure poteva contare sull'appeal di Brad Pitt e Benicio Del Toro).
Dietro Sexy Beast, però, c'è la lungimiranza di Jeremy Thomas (produttore di Bertolucci ed artefice della trasferta americana di Kitano) e gli interrogativi si moltiplicano.
Primo interrogativo. Cosa può aver scorto Thomas in uno script che vanta, tra le sue battute: "Fantastico! Fan...ultra mega...tastico", "Ti amo come la rosa ama la rugiada, come il leopardo ama la sua compagna, nella giungla"?
Secondo interrogativo. Perché il regista pensa che una manciata di soggettive impossibili, stile Coen (di un masso che cade giù da un dirupo, di una porta girevole, di uno sportello di automobile) ed alcuni giochini digitali (i due amanti in volo, l'anello di fumo che si fa cuore ad incorniciare la moglie del protagonista) possano bastare a conferirgli l'alloro di autore?
Terzo interrogativo. Perché tutti temono Logan (Ben Kingsley), uno psicopatico criminale, sosia di Lenin, che piscia fuori dalla tazza (come i bimbi dispettosi) e si insulta allo specchio? A meno che non abbiano paura che prenda la spranga che ha infilata su per il c...(si veda la rigida postura di Kingsley per tutta la durata della sua apparizione) e, con questa, picchi tutti a sangue.
Quarto interrogativo. Perché distribuire 'sta robba in Italia?

(R.G.)

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