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Ribelli
per caso (Italia 2001) di Vincenzo
Terracciano con Antonio Catania, Franco Javarone, Renato Scarpa, Giovanni
Esposito
Ribelli
per caso narra la storia dolceamara di cinque degenti del
reparto di gastroenterologia di un ospedale napoletano, differenti per
estrazione sociale e per vissuto, ma uniti da un legame forte con il cibo.
Cibo pensato e sognato tra strati di panna e parmigiane di melanzane,
cibo raccontato e poi nascosto nel tentativo di mangiarlo, pur di sottrarsi
al menu ospedaliero insipido e così poco saporito.
Il cibo diventa metafora dell'attaccamento alla vita, che perde in ospedale
la sua dignità ed i suoi diritti primari, tra l'incapacità
e la svogliatezza degli infermieri e la freddezza e la poca umanità
dei medici. I pazienti vivono il disorientamento di chi non è messo
al corrente del proprio stato di salute, di chi è in attesa per
giorni di una semplice analisi o del suo risultato, di chi non ha alcun
sostegno per le proprie paure. Da qui la ribellione: una cena pantagruelica,
organizzata di notte, nella stanza ospedaliera trasformatasi in una barricata/prigione
di piaceri.
Le richieste per la sua riapertura realizzano, anche se solo per un attimo,
il rovesciamento di quanto normalmente avviene negli ospedali.
Terracciano rende, con una storia dai colori ironici e drammatici,
il senso di una malasanità, intesa non solo come incapacità
ed inefficienza, ma anche come mancanza di umanità.
La salute non solo fisica, ma anche psicologica del paziente/impaziente,
non costituisce di fatto l'obiettivo principale, ma il pretesto per ottenere
finanziamenti ed avanzamenti di carriera.
Buono il cast di caratteristi che prestano le loro facce a personaggi
in cui è molto facile identificarsi per quanti, almeno una volta,
sono stati degenti o visitatori.
(Francesca
Zofra)
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