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Il regista di matrimoni

(Italia 2006) di Marco Bellocchio con Sergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina

C'è un certo gust

o, piuttosto inusuale in Bellocchio, per il gioco semantico facilone (il premio assegnato al regista Smamma - effettivamente "smammato" dalla circolazione fingendosi morto - è il David di Michelangelo) e per il grottesco (tutta la storia, abbastanza esplicitamente, può esser letta come parodia de I promessi sposi). Bene allora che Castellitto mantenga quell'aspetto stralunato, da individuo che gira a vuoto (si chiama Elica), disorientato e, si scoprirà, manovrato. Manovrato, già! Perché il vero regista di matrimoni è il Principe di Gravina, personaggio colto che cita Entr'acte e che conclude, a sua volta in modo surrealista, le nozze della figlia ,"principessa senza sorriso", Bona (e qui il doppio senso si fa ciceriano). Dicevamo del disorientamento del protagonista: grazie all'ottima performance del buon Sergio, il film si fa metafora moderna dell'impossibilità di "inquadrare" il presente anche per chi dovrebbe farlo per professione. E con la massima "In Italia i morti comandano" il regista Bellocchio sfodera le unghie dell'autore che questo presente sa ancora leggerlo e "inquadrarlo" sia pur tangenzialmente.

(Rosario Gallone)

 

Elica insabbiata...o

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