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The Quiet American (Usa 2002) di Phillip Noyce con Michael Caine, Brendan Fraser, Do Thi Hai Yen, Rade Serbedzija

L’ultima fatica di Phillip Noyce è passata ingiustamente inosservata. Il tentativo di rimettere le cose a posto, dopo un primo adattamento da Greene ad opera dell’incolpevole Joseph L. Mankiewicz (la sua versione, datata 1957, è cinematograficamente migliore, ma viziata dalla modifica dell’epilogo - l’Americano non è una spia - imposta dalla produzione, modifica che fece infuriare l’autore in persona), è lodevole. In più, si aggiungano delle note a margine piuttosto interessanti. L’uscita del film, nel 2001, è stata rinviata in quanto, ufficialmente, i test preliminari hanno rilevato il rifiuto del pubblico verso storie del genere (quali? quelle che raccontano del ruolo degli Usa negli ultimi cinquant’anni di guerre). Ed eccolo, allora, distribuito alla vigilia della “cazzo di guerra preventiva” scatenata dal filiBushtiere della Casa Bianca. Il che, visto che in The Quiet American si parla del coinvolgimento americano nella dirty war del Vietnam, lancia un bel messaggio controverso. Direte: “questo, però, non basta per farne un bel film”. E’ vero, solo che Noyce, senza essere un autore, ha del mestiere, e, poi, ci sono uno strepitoso Michael Caine ben affiancato da Brendan Fraser. Col suo faccione da bravo ragazzo è la quintessenza dell’Americano che non si ferma davanti a nulla pur di imporre la”sua” tranquillità.

(Rosario Gallone)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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