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I quattro dell'Apocalisse (Italia 1975) di Lucio Fulci con Fabio Testi, Lynn Frederick, Tomas Milian


Il più bello dei tre western girati da Fulci, tra l'azione sanguinaria di Tempo di massacro ed il più "fagioli" e meno ispirato (soprattutto nella seconda parte) Stella d'argento. Meraviglioso, lirico, fisico, tecnicamente eccelso, I quattro dell'Apocalisse è uno dei grandi titoli crepuscolari del western italiano, genere che nel giro di pochi subisce una netta metamorfisi e sconta la perdita d'interesse da parte del pubblico, come quello americano. Un genere che dalla cenere nasce, che di morte si nutre già dal suo primo passo (il leoniano Per un pugno di dollari), si spegne nostalgicamente, perde i suoi eroi (che senza macchia non sono, pur rimanendo eroi) e si ritrova colmo di violenza insensata, di personaggi mansoniani (il Chaco, impersonato da Milian), di atmosfera infantile/fiabesca (pur se perversa/polverosa). Fulci, di suo, ci mette dei passaggi di pura poesia (il villaggio di soli uomini che adotta il bambino, il nero che parla coi morti e si aggira tra le tombe, sotto la pioggia), luci remingtoniane, tecniche di ripresa sopraffine.


(L.E.)

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