L'undici settembre ha cambiato le nostre vite in modo, almeno emotivamente, sostanziale. Di certo non lo farà Il quarto angelo di John Irvin, che con la tragedia di New York ha qualcosa in comune: un gruppo di passeggeri, vittima di un attentato, tra cui la moglie e la figlia di Elgin (uno spaesato Jeremy Irons) il quale si prodigherà per una vendicativa caccia all'uomo, aiutato da Jules Bernard (Whitaker, il migliore).
Non è un istant movie, sia chiaro, e il film è stato girato prima del settembre 2001. Qui siamo più vicini a Il giustiziere della notte che ad altro. Irvin (Codice magnum, Hamburger Hill, Tartaruga ti amerò) è un maestro dei film d'azione, ma non si vede. Perché il film è in realtà di una noia imbarazzante e, più che contare i terroristi sterminati un po' alla volta e soffermarsi sul dilemma morale del protagonista, c'è poco o nulla di interessante. Eppure un interrogativo si è imposto asfissiante: perché Jeremy Irons, Forest Whitaker e Charlotte Rampling hanno accettato di lavorare in un film del genere?

(Marco Matarazzo)