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Il posto dell'anima (Italia 2003) di Riccardo Milani con Michele Placido, Silvio Orlando, Paola Cortellesi, Claudio Santamaria

Anima. Dal latino anima equivalente del greco psychè (soffio, respiro) e dell'etimo ànemos (vento). Mantiene in sè l'ambivalenza semantica di "principio che governa" e "forza che tiene in vita". Anche l'opera n. 3 di Riccardo Milani, sulla scia di illustri maestri (quali il Monicelli de I compagni), ha l'anima doppia della commedia all'italiana. Che si riflette nella diegesi: da un lato l'anima della multinazionale di prodotti pneumatici (e pneuma è un altro vocabolo per indicare il vento il soffio) e della fabbrica, luogo fisico in cui gli operai trascorrono gran parte della loro giornata tra l'amianto ed altre sostanze nocive (ma ancora utilizzate), che decide di chiudere i battenti; dall'altro l'anima degli operai, alcuni dei quali da una vita in fabbrica, quella fabbricaormai porto sicuro grazie al quale crescere (con sacrifici) i propri figli, altri pronti a tutto pur di far valere i propri diritti. A tal punto, la passione di uno dei protagonisti per lo sciamanesimo si fa chiave di lettura: "l'estasi dello sciamano in stato di trance segna il distacco dell'anima e l'inizio di un viaggio che si configura come itinerario nelle strutture del cosmo. L'anima scende agli Inferi, percorre il fiume mitico, raggiunge il recinto che racchiude le radici dell'albero del mondo e lungo il tronco, talvolta come uccello, attraversa la terra e i cieli sino a ricongiungersi con il principio cosmico" (dall'Enciclopedia filosofica De Agostini). Se Placido e Orlando sono una conferma, Santamaria esce un po' dai clichè mucciniani cui ci aveva abituati e la Cortellesi si riscatta dopo le opache prove di A cavallo della tigre e Passato prossimo .

(Letizia Gallone)

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