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Il pianeta delle scimmie (Usa 2001) di Tim Burton con Mark Whalberg, Estelle Warren, Tim Roth, Helena Bonham-Carter

Il problema del cinema americano commerciale moderno è l'assenza di sintesi. E' un problema che tocca tutti gli autori, dal più becero (Michael Bay et similes) a quelli che ci sembravano più talentuosi. Tra questi ,di certo, c'è Tim Burton, autore di gioiellini indipendenti come Beetlejuice ma pure blockbuster con anima (Batman, soprattutto il secondo). Anche lui, ormai, sembra essere divenuto un semplice (bravo ma senza cuore) esecutore. Colpa di Mars Attacks! e del suo insuccesso? Il pianeta delle scimmie è il fantastico americano che vi aspettate, soggetto non originale e sceneggiatura scritta con i piedi. Ed il solito, sfizioso ma pure stucchevole, lavoro di recupero formale-stilistico, del genere. Se Sleepy Hollow recuperava l'Hammer film ed il gotico americano in generale, questo film è soprattutto un peplum, interpretato, però, da scimmie. Ma si diceva della mancanza di sintesi. Beh! la densità narrativa del soggetto de Il Pianeta delle scimmie sembra giusta per un episodio, medio, di Ai Confini della realtà (il finale è tanto mathesoniano ed è l'unica zampata davvero efficace e pacchiana, da b-movie d'autore),e non per un film così lungo (più di due ore). Lode, dunque, a Carpenter, unico Americano che fa ancora i film di un'ora e mezza. Per Burton, di sicuro, ci saranno, in futuro, soggetti migliori, sceneggiature più solide e budget meno alti (speriamo!).

(L.E.)

Mark Whalberg

Tim Burton

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