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The Others (Usa 2001) di Alejandro Amenàbar con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston


Dopo i titoli di testa, la Kidman urla, distesa sul letto, e si sveglia, visibilmente agitata. La macchina da presa, no! Ruota su se stessa e carrella indietro. Lentamente. E' bello stare seduto in una sala ed avere l'impressione di essere stato catapultato indietro nel tempo, quando il cinema horror non mostrava, non diceva, non correva.
The Others è il trionfo del fuori campo, del non detto, della sospensione. Un omaggio ai ghost movie classici (quelli con le porte che scricchiolano ed i rumori in soffitta), fin dalla colonna sonora, composta dallo stesso Amenàbar. Il regista tradisce (già dal trailer) il suo principale referente, ovvero Il giro di vite, di Henry James, e la sua trasposizione filmica più famosa, Suspense di Jack Clayton, con quella Deborah Kerr cui rimanda l'interpretazione dell'ex signora Cruise (anche se il suo personaggio si chiama Grace come l'altra diva del passato alla quale è stata spesso accostata). Io ci ho visto, in più, un po' dell'Avati goticheggiante (quelle macabre foto di morti, e la signora Mills, coi capelli sciolti, incorniciata dallo stipite della porta, provengono direttamente da La casa dalle finestre che ridono) che Amenàbar, trentenne spagnolo, sicuramente conosce. Purtroppo il colpo di scena finale può essere intuito molto prima della conclusione, perché la pellicola arriva in ritardo rispetto ad altre rivisitazioni del genere, avvicendatesi negli ultimi anni. Resta, comunque, il fascino di un'operazione forse démodé (e, fatta da uno young director, lascia ben sperare), ma che fa saltare sulla poltrona più di qualsiasi moderno pseudosplatter, anodino e clippaiolo.

(R.G.)


Fionnula Flanagan e Amenàbar

Nicole Kidman

The Others

Grace ed i figli

 

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