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Original Sin (Usa 2001) di Michael Christofer con Antonio Banderas, Angelina Jolie, Thomas Jane

Una Cuba da spot del caffè, un Banderas nei panni (anche questi da spot: sembrano quelli vestiti da Pippo Baudo!) di azionista di un'azienda produttrice di caffè, una Angelina Jolie, moglie ordinata per corrispondenza, visibilmente (tranne che per il promesso sposo) troia (pensate le risate quando afferma, la prima notte di nozze: "Ora devi darmi qualche momento, sono un po' timida in queste cose"), che impazzirebbe se qualcuno le portasse il caffè, di mattina, al risveglio. Sarà per tutto questo caffè che mi sono innervosito alla visione di Original Sin. O forse perché l'interesse della pellicola non va oltre le tanto pubblicizzate scene di sesso tra i due divi (una ce n'è, ma la sua relativa carica erotica dipende più dall'indubitabile sex appeal dei protagonisti che dalla mediocre confezione, stile Playboy Show). O perché il copione, scritto dallo stesso Christofer, maltratta il romanzo di Cornell Woolrich da cui è tratto (Waltz into Darkness, firmato con lo pseudonimo William Irish). O magari perché è inevitabile il confronto con l'altra trasposizione: il truffautiano La mia droga si chiama Julie. O per l'happy end piuttosto posticcio. Una camomilla, per favore.

(Rosario Gallone)

 

Angelina Jolie

Antonio Banderas

La Jolie e Banderas

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