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L'ombra
del vampiro (Usa 2000) di E.Elias
Merhige con John Malkovich, Willem Dafoe, Cary Elwes, Catherine McCormack,
Udo Kier
Se ne sono dette tante sulla
realizzazione del Nosferatu di Murnau, ma la leggenda
più nota è sicuramente quella che si racconta sul protagonista
Max Shreck (Massimo Terrore, in italiano), il quale sarebbe
scomparso, al termine delle riprese, non meno misteriosamente del personaggio
da lui incarnato (in realtà, lavorò ancora in teatro ed
al cinema, proprio con Murnau). Partendo da questo aneddoto, lo
sceneggiatore Steven Katz ha imbastito il suo plot metacinematografico
e cinefilo(logico): il regista-vampiro, il cinema-vampiro (e non a caso
ha nella luce il suo più temibile nemico) e la cocteauiana
morte al lavoro. Merhige, alla sua opera prima, svolge diligentemente
il suo compitino da primo della classe che ci tiene a far vedere che conosce
l'espressionismo, Coppola, Lacan e Metz, ma non riesce
a controllare un Malkovich ed un Dafoe, entrambi in vena
di gigionerie.
E' uno di quegli esordi che attendono di essere avallati, come dichiarazioni
programmatiche di poetica, dalle opere successive. Nicolas Cage
figura tra i produttori.
(R.G.)
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