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Natale sul Nilo (Italia 2002) di Neri Parenti con Christian De Sica, Massimo Boldi, Biagio Izzo, Enzo Salvi, I Fichi d'India

Non ci sto. Non voglio sentirmi stupido perché stigmatizzo gli indigesti panettoni della ditta De Laurentiis-Parenti. Il buon Aurelio può anche andare a Capri a dire che i loro film sono trattati antropologici, Fofi può rivalutare quanto vuole Boldi, Stefano Della Casa e Alberto Castellano siano pure desicaboldifili, ma io non ci sto. Ci mancherebbe altro. E ve la voglio dire tutta: ho riso quando Boldi, in una doccia nella quale è rimasto chiuso con De Sica jr (che, dopo il comandante Trivellone di Merry Christmas, qui interpreta l'avvocato Fabio - sottile metafora - Ciulla) ammette di aver fatto un goccino di pipì, o quando si pulisce il culo con le bende sacre di una mummia. Intendiamoci, non è l'umorismo greve che mi sconvolge (mi sconquasso dalle risate alla visione di un Austin Powers qualunque), la volgarità gratuita, però, è triste (ed in questa trappola cade più spesso Christian), per non parlare degli sketch rabberciati, di gag riciclate ("un po' d'acqua, per favore" chiede uno dei Fichi d'India e giù il soffitto con litri e litri d'acqua della doccia di cui sopra: è quasi un marchio di fabbrica del regista che, da uno dei sequel di Fantozzi in poi, ce lo propina un anno sì ed uno no). Fatto sta che, visti gli incassi, come sostiene Alberto Crespi su FilmTv, questa recensione è inutile.

(Rosario Gallone)

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