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My Little Eye (Usa
2002) di Marc Evans con Sean CW Johnson, Jennifer Sky, Kris Lemche, Stephen
O'Reilly
L'occhio di Dio è onniveggente, il che
esclude, per Lui, la possibilità di un fuori campo. Il Grande
Fratello, nella sua teorizzazione orwelliana, così come nella
sua discutibile pratica realtelevisiva, mutua dal divino proprio
il dono panottico. Tra l'essere centripeta (come l'arte teatrale) e l'essere
centrifuga (come quella cinematografica), la TV della "copertura
totale" rischia di essere acentrica. Tutto vero, se non fosse
per un particolare: Dio vedrà anche tutto, ma c'è
da dire che è anche il Fuori Campo per eccellenza (e quella
legata a Lui è suspence esistenziale). Marc Evans
(esordiente sui nostri schermi, ma già autore di Resurrection
Man nonché di un documentario su Giuseppe Tornatore)
parte da questa intuizione per costruire un thriller la cui ragion d'essere
è proprio nel creare tensione da un'impalcatura che, in fin dei
conti, la annullerebbe. Il whodunit riguarda i mandanti, coloro
che selezionano i partecipanti (i cui occhi sono piccoli come quelli dello
spettatore che non vede tutto), coloro che li manovrano e che ne manovrano
sentimenti e reazioni emotive. Attenzione al posizionamento delle macchine
da presa: vi consentono di capire in anticipo alcuni colpi di scena!
(Rosario Gallone)
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