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Il mandolino
del Capitano Corelli (Usa 2001) di
John Madden con Nicolas Cage, Penelope Cruz, John Hurt, Christian Bale,
Roberto Citran, Irene Papas
Nei primi cinque minuti, Madden
ci propina una serie di cartoline dalla Grecia e l'immancabile
sirtaki. A questo punto, per quanto mi riguarda, Il mandolino
del Capitano Corelli ha già perso di interesse, ma, come
diceva Totò, sono curioso di sapere "questo stupido
dove vuole arrivare" (e che il regista non fosse una cima, era
chiaro fin dai tempi di Shakespeare in Love, inopinatamente
insignito di uno scandaloso Oscar). Ebbene, lo volete sapere? Non
c'è mai fine al peggio. A parte la Papas (Greca DOC), i
ruoli principali (grande trovata di casting!) sono ricoperti dalla
spagnola Cruz, dall'inglese Hurt e dallo scozzese Bale.
Certo, c'è Cage che fa l'Italiano (col mandolino in mano!),
ma lui, almeno, si chiama Coppola. La pellicola, come se non bastasse,
si protrae, per circa due ore, tra luoghi comuni imbarazzanti ("noi
siamo Italiani: cantiamo, suoniamo e facciamo l'amore" dice Corelli/Cage
ad un ufficiale nazista, mentre i suoi commilitoni se la spassano sulla
spiaggia con delle prostitute giunte sull'isola insieme con i militari.
Boh!), scene di guerra da B movie ed un catartico terremoto finale
che induce alla risata nervosa. Non ho letto il romanzo (di Louis de
Burnières) da cui è tratto, ma, anche se il soggetto
è quello che è, dubito che possa eguagliare, in bruttezza,
lo script di Shawn Slovo . Un'attenzione particolare, poi, meriterebbe
lo strano caso di quegli attori italiani che fanno gli snob quando si
tratta di prodotti nazionali, ma sono disposti anche ad un mediocre ruolo
di contorno in bufale hollywoodiane (qui tocca a Roberto Citran,
in Hannibal sfilavano Fabrizio Gifuni, Enrico
Lo Verso, Ivano Marescotti e Francesca Neri).
(Rosario
Gallone)
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