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Lucìa y el sexo (Spagna/Francia
2001) di Julio Medem con Paz Vega, Tristàn Ulloa, Elena Anaya,
Javier Càmara
E il primo film di Julio Medem che vedo.
Il buon Fabbrocino mi ha assicurato che almeno altre due fatiche
(La ardilla roja e Gli amanti del circolo polare)
meritavano più attenzione di quanta ne abbiano avuto in Italia.
Non ho motivo di dubitarne, certo è che questo Lucìa
y el sexo (tra laltro, lanciato quasi come una commedia
scollacciata) mi ha terribilmente infastidito per il suo forzato intellettualismo
e per i cervellotici sviluppi di un intreccio finanche scarsamente accattivante.
Nella sua cinepaella Medem ci ha messo: il tormento creativo,
eros e tanatos, la circolarità (meglio Manchevsky),
la relazione creatore/personaggio, narratore/narratario (di nuovo meglio
il Manchevsky maltrattato di Dust), due erezioni
in bella vista (che dalla Breillat in poi fanno tanto autore) ed
una manciata facile facile di ammiccamenti letterari. Quello che salta
maggiormente allorecchio? Lei è Lucìa, lui
è Lorenzo. O, come dicevan tutti, Renzo.
(Rosario Gallone)
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