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Love Actually (Gb/Usa 2003)
di Richard Curtis con Hugh Grant, Emma Thompson, Alan Rickman, Liam Neeson,
Colin Firth, Laura Linney, Rowan Atkinson
Billy Mack (Bill Nighy), un vecchio
rocker in declino, sta incidendo una cover di Love is All Around
(quella che, nella versione dei Wet Wet Wet , era il pezzo portante
della colonna sonora di Quattro matrimoni ed un funerale),
dove Love diventa Christmas, grazie alla quale spera (lui
ed il suo fido manager) di tornare sulla cresta dellonda. Immediatamente
dopo assistiamo ad un matrimonio e ad un funerale. Richard Curtis
non vuol lasciar adito a dubbi. E lui lartefice del rilancio
della commedia britannica, quella targata Working Title (Quattro
matrimoni ed un funerale, Notting Hill, Il
diario di Bridget Jones per intenderci). Ed ora debutta dietro
la m.d.p. con unoperazione che sa tanto di formuletta acchiappasoldi
(à la De Laurentiis anni 60). Impegnato alla regia,
Curtis sembra perdere punti come autore. Gli episodi che si intrecciano,
a cinque settimane dal Natale, sono troppi e poco approfonditi (quello
di Liam Neeson alle prese con gli amori di un figlio preadolescente
avrebbe meritato maggior spessore) e spesso le gag non sono allaltezza
della sua giusta fama. Nonostante ciò, si dimostra un abile narratore
sferrando due veri colpi da maestro: lepisodio di Colin Firth
(un vero e proprio inno alla forza comunicativa dellamore, al di
là delle barriere linguistiche) e quello delle due controfigure
di un film porno che, sebbene nudi per gran parte del giorno, sono timidi
ed impacciati quando decidono di frequentarsi fuori dal set.
(Rosario Gallone)
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