HOME-PAGE

Lontano dal Paradiso (Usa 2002) di Todd Haynes con Julianne Moore, Dennis Quaid, Dennis Haysbert

Ho convinto mia moglie ad andare a vedere l'opera numero 4 di Haynes perché, da sempre, amo il melodramma. E Douglas Sirk soprattutto. Purtroppo l'operazione Lontano dal Paradiso è un freddo omaggio all'autore di Secondo amore (la protagonista si innamora del giardiniere), Lo specchio della vita (qui il giardiniere è di colore ed ha una figlia), Come le foglie al vento (Quaid è praticamente il calco di Robert Stack). Freddo perché, al di là di un indubbio rigore cinefilologico (scenografie, movimenti di macchina, costumi e la colonna sonora di Elmer Bernstein, sono pressocché perfetti), manca della passione, dell'amore per i personaggi che in Sirk (ma anche nel suo fan-erede Fassbinder) faceva sì che lo spettatore si commuovesse. Qui, invece, non si versa una lacrima, anzi si prova un certo fastidio nel vedere certe smorfie (anch'esse di superficie) della Moore e ci si annoia quando il regista, evidentemente innamorato del suo film (ma solo di esso), non riesce a separarsene. E dire, che mentre Haynes viene incensato (e la protagonista premiata con la Coppa Volpi), Mendes viene accusato di studiare a tavolino confezioni da Oscar.

(Rosario Gallone)

Todd Haynes

Quaid e la Moore

 

<back>