Le
follie dell'imperatore (Usa 2001) di Mark Dindle
Può un adulto trentenne
manifestare il suo entusiasmo per un film d'animazione? Direi di sì
se la pellicola è il risultato di un magico incontro tra una sceneggiatura
divertentissima ed un'animazione funzionale, mai prevaricante. Sotterrata
l'ascia della guerra con le altre case di produzione, la Disney ha smesso
di inseguire primati tecnici ed ha cominciato a badare più alla
sostanza.
Era dai tempi di A Bug's
Life che non si rideva così. E pensare che lì trovava
spazio, comunque, il sentimentalismo, mentre qui siamo dalle parti di
Tex Avery e se la pellicola si lascia andare su un terreno lacrimevole
ecco che il lama/imperatore interviene a fermarla (letteralmente!) rivendicando
il suo ruolo da protagonista nella storia.
Altra novità positiva:
l'assenza di canzoni ad appesantire il plot, se si eccettuano quella iniziale
(cantata dall'uomo/sigla) e quella sui titoli di coda, entrambe di Sting.
Battute fulminanti, gag esilaranti (la cena in cui Kuzco viene trasformato
in lama; il pranzo nel locale con una girandola di porte che si aprono
e si chiudono come nel miglior vaudeville; il grosso Kronc che si canta
la colonna sonora da solo) e, last but not least, voci pienamente nel
ruolo. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu sono rispettivamente Kuzco e Kronc,
Anna Marchesini la perfida Yzma ed Adalberto Maria Merli il buon Pacha.
(R.G.)
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