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Lagaan (India
2001) di Ashutosh Gowariker con Aamir Khan,Gracy Singh, Rachel Shelley,
Paul Blackthorne
Siamo alla fine dell'800, gli abitanti di un
piccolo villaggio indiano, oppressi dall'esercito Inglese e dalla siccità
scommettono ad una partita di cricket le le tasse proditoriamente raddoppiate
dal perfido Capitano Russell (Blackthorne). L'eroico Bhuvan, amato
dalla dolce Gauri e dalla sorella buona del villain Russell, cerca
di convincere la sua scalcinata squadra che la vittoria รจ possibile.
Se il cinema indiano - che in questi anni inizia ad essere osservato con attenzione - è tutto così,
non si capisce perché i nostri distributori non tolgano da mezzo
qualche ciofeca statunitense per far posto a qualche pellicola di Bollywood
(Bombay Hollywood). Lagaan (dal nome dell'imposta sul raccolto)
è frutto della lezione del cinema classico di Hollywood e recupera
con maestria i tempi distesi di quel modo di raccontare oltre al rapporto
con il paesaggio che il western ha espresso al meglio.
I 220 minuti di
film, divisi nettamente in due parti, la seconda delle quali è dedicata,
per quasi un'ora e mezza, all'avvincente partita, sono un piacere per
ogni tipo di spettatore e durante la visione è quasi impossibile
annoiarsi. Un'osservazione sugli inserti musicalcoreografici: sono stilemi
estrapolati dal musical che non rendono il film un musical. Poiché
siamo fuori della cultura occidentale, possiamo parlare di postmoderno
spontaneo?
(Giacomo Fabbrocino)
P.S. forse non possiamo parlare di postmoderno spontaneo: sulla
home page ufficiale
del film si legge un'ironico "May the force be with you".
Allora gli indiani conoscono il cinema occidentale. Gli occidenatli, invece,
non conoscono il cinema indiano. Domanda retorica: chi ci rimette culturalmente?
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