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Jurassic
Park 3 (Usa 2001) di Joe Johnston
con Sam Neill, William H.Macy, Téa Leoni, Alessandro Nivola
Gli sceneggiatori, Alexander
Payne (regista di Election), Peter Buchman e
Jim Taylor, ci hanno provato a rendere gradevole il terzo capitolo
della saga ideata da Michael Crichton. Innanzi tutto, scrivendo
un copione di 90 minuti scarsi e, poi, divertendosi a smitizzare l'avventura.
Il manipolo di coraggiosi, questa volta, è formato da: un commerciante
di vernici e ceramiche, la sua ex moglie, una specie agente di viaggio
(i suoi due collaboratori vengono liquidati subito), il professor Grant,
coinvolto per soldi (che Sam Neill si sia fatto convincere a partecipare
a questo episodio, dopo aver rifiutato il sequel, per lo stesso
motivo?), insieme con il suo giovane assistente e, dulcis in fundo,
il figlio dei primi due, disperso sull'isola. Alcune battute da sophisticated
comedy (specialmente nella prima parte) ed alcune gag riuscite (la
ricerca del telefono satellitare nella merda di Velociraptor) non
bastano, però, ad allontanare la noia del dejà vu.
Ormai, neanche i dinosauri di Stan Winston sorprendono (spaventano)
più di tanto.
(R.G.)
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