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Johan Padan a la descoverta de le Americhe (Italia 2002) di Giulio Cingoli

E' evidente che dietro l'operazione Johan Padan a cartoni, oltre all'omaggio ad uno degli autori più importanti del nostro panorama letterario e drammaturgico, non a caso insignito del Nobel, c'è proprio il tentativo di sfruttare l'onda lunga del premio per piazzare uno dei pochi lungometraggi animati di produzione italiana (sempre meglio di quando, ed è storia recente, non se ne realizzavano affatto) sul mercato estero. Operazione che sarebbe stata bieca se il risultato non fosse di grandissima qualità. E altrettanto chiaro che il testo di partenza (del 1991) sia stato semplificato (non banalizzato), ma quale cartoon non lo fa? L'importante è che ci sia una buona caratterizzazione dei personaggi (e c'è: specialmente il grosso Trentatrippe), un buon tratto (e c'è: del resto Cingoli non è un debuttante), dei validi numeri musicali (e qui lo sono più le animazioni che le canzoni a commento eseguite da Fiorello e Paola Folli), un cattivo-cattivo. Simpatica la trovata finale di raffigurare un Johan invecchiato con le fattezze di Dario Fo (che negli ultimi minuti sostituisce al doppiaggio Fiorello)

(Rosario Gallone)

Johan Padan

 

 

 

 

 

 

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