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Jarhead (Usa 2005) di Sam Mendes con Jake Gyllenhaal, Peter Sarsgaard, Jamie Foxx, Lucas Black

Mea culpa! Sono stato tra quelli che, circondato da voci critiche e perplesse su Sam Mendes (per molti un bluff fin da American Beauty), ha parteggiato per lui, quasi senza ombra di dubbio. Ecco perché, al momento dell'assegnazione delle recensioni, è stato naturale affidarmi Jarhead, in ragione del mio essere "mendesiano". Jarhead, però, è indifendibile. Mendes pare soffrire della stessa mancanza di spirito critico stigmatizzata nei marines che rappresenta (si esaltano alla visione di Apocalypse Now e Il cacciatore, due tra le pellicole più antimilitariste della toria recente) e cita superficialmente Full Metal Jacket (ed anche 2001 - Odissea nello spazio) senza coglierne la tragicità. Perché, in fondo, il Vietnam ("ma questa è musica del Vietnam! - esclama un marine ascoltando i Doors - non possiamo avere una nostra musica?") è, forse, l'ultima guerra ad essere passata dal regime dell'immaginario a quello del simbolico, mentre Desert Storm (come il postmoderno e Mendes che di quest'ultimo è baluardo) è rimasto al primo stadio. Logico che il regista debba ricorrere ancora ad un relitto di quella "sporca guerra" sull'autobus del ritorno affinché gli "eroi" (ed il pubblico) si riflettano nel suo sguardo vacuo ed intuiscano che le guerre non finiranno mai, ma gli uomini che le combattono sì.

(Rosario Gallone)

 

Jake Gyllenhaal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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