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The Italian Job

(Usa 2003) di F.Gary Gray con Mark Whalberg, Charlize Theron, Edward Norton, Donald Sutherland

Il luogo comune che un remake non vale mai l’originale viene sfatato quando ad essere oggetto di rifacimento è un film brutto. Colpo grosso di Lewis Milestone non poteva che essere migliorato, così come Un colpo all’italiana, incolore pellicola diretta da Peter Collison nel 1973. Detto questo, però, il grado di miglioramento può variare. Ocean’s Eleven di Soderbergh poteva contare su un gruppo di attori che, ormai è chiaro, formano un vero e proprio clan al pari di quello del sinatriano Rat Pack. Indi il divertimento loro diventa quello dello spettatore. The Italian Job di F.Gary Gray, invece, non ha avuto questa fortuna: gli attori sono svogliati (e se per Whalberg non è una novità, sorprende che Norton mostri così poca simpatia per il suo ruolo) e, fino alla sequenza del colpo finale, sembra che lo sia anche il regista. Poi entrano in campo le Mini (l’unica trovata, insieme con quella dell’ingorgo creato ad arte per facilitare la fuga, a provenire dalla pellicola di trent’anni fa) e ci si diverte un po’ di più. Ma tutto ciò, in aggiunta allo speciale in cui più che del film si parla dei pregi delle Cooper, mi induce a sospettare che la commessa sia giunta non da una casa di produzione, ma dall’azienda automobilistica.


(Rosario Gallone)


due mini cooper

mini cooper e un elicottero

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