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Irréversible (Francia 2002) di Gaspar Noé, con Monica Bellucci, Vincent Cassel, Albert Dupontel, Philippe Nahon, Jo Prestia

Atteso come il film scandalo di Cannes 2002, alla sua uscita nelle sale il secondo lungometraggio di Gaspar Noé (dopo il mai distribuito in Italia Seul contre tous del 1998) ha attirato su di sé una memorabile sfilza di pareri negativi: personaggi insignificanti, morale nazistoide e progettazione di scandalo a tavolino i principali capi d'accusa, che, sebbene non del tutto infondati, non esauriscono di certo il portato artistico del film .
Innanzitutto Irréversible dichiara apertamente la sua natura cinefila: la vicenda si dispiega à rebours esattamente come in Memento; i titoli di testa (pieni di ">" e "<", secondo la moda della grafica web attuale) scorrono al contrario come quelli di coda in Se7en per poi, il riferimento è Eyes Wide Shut, scandire in sequenza, a tutto schermo, i cognomi del regista, dell'attore e dell'attrice protagonista (lì Kubrick, Cruise, Kidman, qui Noé, Cassel, Bellucci).
D'accordo, la cinefilia in un film non costituisce di per sé un pregio, ma va detto che i riferimenti a queste pellicole (tutte molto recenti, tutte molto "estreme" per stile e materia) disseminati da Noé ci servono per meglio capire cosa si è sforzato di fare l'autore francese (classe 1963). Soprattutto il rimando all'ultimo Kubrick ci suggerisce di leggere il film, diversamente da come è stato fatto dai più, non come una banale estroflessione dell'apoftegma che lo apre e lo chiude, "il tempo distrugge tutto", ma soprattutto come un viaggio, intriso di autobiografismo e, probabilmente, di sentimenti nati in seguito ad una delusione amorosa, nella mente del maschio innamorato.
Le figure ci sono tutte: l'angelica incarnazione dell'eterno femminino viene stuprata e seviziata. Il suo uomo si erge a vendicatore sanguinoso. Il tutto in un perfetto schema sadico-anale: se Noé parte dal proprio vissuto è indubbio che goda anche nel mettere in scena, nell'unica inquadratura statica del film, i nove minuti di stupro ai danni della Bellucci.
Sadico-Anale vuol dire anche narcisista e infatti il film prevede addirittura lo sdoppiamento della figura maschile nell'istintivo Marcus (Vincent Cassel) e nell'intellettuale ex amante della bellisima Alex (Monica Bellucci) Pierre (Albert Dupontel) nel quale è facile individuare la proiezione del regista. Sarà proprio Pierre, alla fine della vicenda, a sfogare tutta la ferocia massacrando colui che egli ritiene il colpevole del vile gestoe la cosa non ci sembra casuale.
Irréversible rimane un'esperienza cinematografica interessante che costringe lo spettatore a percepire molte delle emanazioni del film attraverso lo stress a cui esso sottopone il senso della vista. In questa chiave vorremmo leggere le insopportabili sequenze dello stupro e dell'omicidio e quei flash abbacinanti (più o meno ciò che capita di vedere al Bowman di 2001 odissea nello spazio prima di giungere su Giove) che chiudono il film


(Giacomo Fabbrocino)

 

Immagini tratte dal sito ufficiale del film

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





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