|
|
|
L'importanza di chiamarsi Ernest (Usa/Gb/Francia
2002) di Oliver Parker con Rupert Everett, Colin Firth, Frances O'Connor,
Reese Witherspoon, Judy Dench
Il problema principale della commedia di Wilde
è il titolo italiano (quello di sempre, questa volta non si tratta
di una cinebufala). Il polisemantico The Importance of Being Earnest
("l'importanza di essere earnest" dove earnest
in inglese sta sia per onesto che per ricco) diventa il più banale
L'importanza di chiamarsi Ernesto. Oliver Parker, ormai,
sembra destinato a diventare il regista degli adattamenti (dopo Otello,
ha già diretto Un marito ideale) e gli andrà
bene fin quando potrà contare su cast del genere: Rupert Everett
(che, da quando ha fatto outing, pare essere diventato l'interprete ideale
della satira wildiana), Colin Firth, Judy Dench. Da parte
mia, ricordo con maggior piacere la versione del 1952 diretta da Anthony
Asquith, con l'imenso Michael Redgrave ed una strepitosa Margareth
Rutheford nei panni di Miss Prism.
(Rosario Gallone)
|
|
|
|