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The Gift
(Usa 2000) di Sam Raimi con Cate Blanchett, Keanu
Reeves, Giovanni Ribisi, Hilary Swank, Greg Kinnear, Katie Holmes
Sam Raimi ama rappresentare
la provincia americana alla maniera di Stephen King (evitando però,
grazie a Dio, le pesanti e superficiali ricostruzioni psicologistiche
di quest'ultimo), ossia come una latente anticamera dell'inferno, come
un covo di volontà deviate e malefiche. L'estroso cineasta ha dimostrato
la sua affinità con questa forma di rappresentazione dapprima producendo
l'ossessivo e misterioso serial TV American Gothic
(che purtroppo hanno visto in pochi, ma che invece è una vera manna
per gli appassionati), poi dirigendo questo The Gift, opera
di media qualità e inquietudine, nella quale la mano di Raimi,
in passato portata a proficui eccessi, si riconosce solamente in qualche
sequenza breve, iperrealistica e ben costruita che funge da campo magnetico
della suspence. Emanano fascinose risonanze visive le riprese che, accompagnate
da ritmi celtici, si inoltrano nella palude, luogo-simbolo di una storia
che segue le tremende ansie ed i pericoli mortali di una veggente coinvolta,
suo malgrado, in casi di follia, rapimento ed omicidio. Il film, scritto
da quello strano personaggio cinematografico di nome Billy Bob Thornton
(che ha avuto la spudoratezza di passare dal gonfiato Armageddon
alle produzioni indipendenti d'autore, e persino di sposare Angelina
Jolie), rifluisce nei canali del tutto già visto e già
concettualizzato (a partire dall'ambivalemza del titolo), nei quali per
fortuna la grande abilità artigianale del regista pesca bene. Alla
fine, non sono tanto le fila di una storia prevedibile a toccare le corde
dello spettatore, né il montaggio spezzato delle visioni oniriche
della protagonista, quanto la diffusa malinconia che permea la descrizione
di esistenze sempre disagiate e fuori centro, oppresse ed oppressive eppure
evanescenti come fantasmi: atmosfera anch'essa usuale, potremmo dire connaturata
ai ritratti che il cinema americano fa delle cittadine rurali, come se
queste ultime rappresentassero la nostalgia per valori e stili di vita
appartenenti ad un passato perduto per sempre. Cast di lusso e di notevole
impegno espressivo: la promessa, ormai matura, Cate Blanchett recita
con l'anima, la superstar Keanu Reeves accetta di apparire barbuto,
rozzo e cattivo in un ruolo secondario.
(L.S.)
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