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Gente di Roma (Italia 2003) di Ettore Scola con Valerio Mastandrea, Salvatore Marino, Sabrina Impacciatore, Rolando Ravello, Fiorenzo Fiorentini, Arnoldo Foà

Comincia bene l'ultimo Scola. Una telecamera digitale segue un uomo che esce di casa, di buon mattino, per recarsi al lavoro (che, poi, scopriremo non esserci) e, successivamente, eccola al municipio registrare il lavoro di quanti puliscono prima che arrivino Sindaco ed impiegati (con il simpatico episodio dell'operaio che recita il monologo di Antonio tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare). Ad un tratto irrompe Salvatore Marino che, nel suo sketch, cita il pedinamento della realtà di Zavattini (sottolineatura didascalica delle intenzioni registiche o triste escamotage per porgere la battuta a Mastandrea che storpierà la formula in "pedinamento della verità di Trapattoni"?, ed il film prende tutt'altra direzione. Una direzione finta, qualunquista e, soprattutto, manchevole proprio in quello che è stato da sempre il punto di forza di Scola: la sceneggiatura. Ma qualcosa, in fondo, vien fuori: se rinunciasse a girare opere di finzione, forse il buon Ettore potrebbe regalarci ancora qualche bella pagina di cinema.


(Rosario Gallone)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

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