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Gaya (Germania/Spagna/Gb 2004) di Lenard Fritz Krawinkel, Holger Tappe

Vedendo questo Gaya si tira un sospiro di sollievo (specie dopo l'esperimento La foresta magica) : c'è una via europea all'animazione 3D. Tecnicamente, certo, ma anche dal punto di vista delle storie narrate. E già, perché quest'avventura metacinetelevisiva (i personaggi di una serie Tv si ritrovano catapultati nel mondo reale alle prese con la difficoltà di tornare e con quella ben più spaventosa - incontrano anche il creatore - del dare un senso alla propria esistenza) vive di uno spunto decisamente interessante, sviluppato più che bene (il che significa: con ironia e senso della suspense e senza spocchia). Un unico dubbio (sociomassmediatico) lo insinua la decisione di un villain sostenitore (oltre che artefice "trombato") di una televisione di qualità. Natalia Estrada doppia Alanta che in originale ha la voce di Emily Watson. La televisione di qualità, appunto.

(Rosario Gallone)

 

In volo verso Gaya

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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