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Gangs of New York (Usa
2002) di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio, Daniel Day-Lewis, Cameron
Diaz, Jim Broadbent, Brendan Gleeson, John C. Reilly, Henry Thomas
L'attesa non è finita. Dopo che, per circa
un anno, è circolato nei festival un assaggio di 25 minuti di Gangs
of New York, ora ne approda nelle sale uno di 170. Scorsese
(lo si intuisce) ha realizzato un filmone classico il cui classicismo
ha rotto gli argini sfociando, extracinematograficamente, nello scontro
con il produttore Weinstein/Thalberg. Sembrerà una coincidenza,
ma la sequenza in cui, con una sovraimpressione, Billy il macellaio stringe
nel pugno i Five Points, mi ha fatto pensare a Greed di
Stroheim, con cui l'ultima fatica scorsesiana condivide il tormentato
montaggio. Ma il debito con il cinema muto si evidenzia fin dagli unici
titoli di testa che appaiono prima dell'inizio (quelli relativi alla produzione)
e su cui si chiude con un'iride. Poi dopo l'incipit tra Sentieri
selvaggi e Leone ha inizio la sofferta visione. L'eccesso
di voice off e di dissolvenze incrociate la dice lunga sui rattoppi
che si sono resi necessari per arrivare dai 238' del director's cut
agli attuali 170'. Le conseguenze sono a volte spiacevoli (il reclutamento
di un nuovo esercito da parte di Amsterdam avviene troppo in fretta),
a volte deleterie (molti personaggi collaterali non si elevano oltre la
macchietta, il rapporto tra Jenny e Bill Cutting - l'atto del tagliare,
il Macellaio lo ha impresso già nel cognome - forse veniva approfondito,
il narratore/Amsterdam spiega troppo), a volte grottesche (l'ambizione
griffithiana di narrare in parallelo la guerra civile e la guerra tra
civiltà - Cutting subisce un attentato in teatro come Lincoln -
viene mortificata dalla sequenza finale in cui la cronaca degli eventi
della rivolta di New York si riduce ad un "Tutta la rivolta minuto
per minuto" commentata da radiotelegrafocronisti). L'unico, probabilmente,
a non soffrire dei tagli è il debordante Day-Lewis cui si
devono i momenti migliori del film (due monologhi ed una performance coi
coltelli). Ne riparliamo all'uscita del DVD.
(Rosario Gallone)
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