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Frida (Usa 2002) di Julie Taymor con Salma Hayek, Alfred Molina, Geoffrey Rush, Ashley Judd, Edward Norton

Anni '20, Città del Messico: l'irrequieta Frida Kahlo, appena diciottenne, si diverte a spiare e a prendere in giro, insieme ai suoi amici, il "panzon" (così Frida lo chiamerà per tutta la vita) Diego Ribera, pittore comunista che diventerà suo marito per ben due volte. Ma questa spensieratezza verrà interrotta da un terribile incidente che le spezzerà la spina dorsale e Frida sarà perseguitata tutta la vita da continui interventi chirurgici (circa trenta) e da dolori lancinanti che le impediranno addirittura, per alcuni periodi, di mantenere una posizione eretta.
Frida è Salma Hayek (molti la ricorderanno nei panni dell'infannatrice-innamorata della commedia sentimentale Mela e tequila e in quelli dell'avvenente vampirona di Dal tramonto all'alba), che ha voluto con caparbietà e tenacia la realizzazione di questo film di cui è voluta essere produttrice.
Il film è piacevole, appassionato, colorato, divertente, drammatico, triste, doloroso, sincero, e questo grazie al talento di Julie Taymor (voluta dalla stessa Hayek) che da scenografa, regista teatrale, ed artista lei stessa, ha saputo dare appieno quell'impronta surreale ed allucinata al film, portando lo spettatore ad intraprendere un vero e proprio viaggio onirico attraverso le ricorrenti animazioni dei quadri della Kahlo.
Frida nelle sue tele, sprizzanti e grondanti vitalità, racconta con asprezza ed impeto il viaggio tormentato che accompagnerà tutta la sua intensa quanto breve esistenza (morirà nel 1954 a soli 47 anni, oltre che per i suoi problemi fisici, anche per l'abuso di alcool e droghe).
Menzione speciale al cameo di Antonio Banderas ed alla splendida colonna sonora.

(Letizia Gallone)

Oscar per il trucco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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