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Formula per un delitto (Usa 2002) di Barbet Schroeder con Sandra Bullock, Ryan Gosling, Michael Pitt, Ben Chaplin, Chris Penn

Prima del triste caso Marta Russo ci sono stati Nathan Leopold e Richard Loeb (assassini di Bobby Franks). Prima di Barbet Schroeder ci sono stati Alfred Hitchcock (Nodo alla gola nel 1948) e Richard Fleischer (Frenesia del delitto nel 1959). Prima di Ryan Gosling (The Believer) e Michael Pitt (Dawson's Creek ed il prossimo Bertolucci), nel ruolo dei teorici del delitto perfetto, abbiamo visto John Dall e Farley Granger, Bradford Dillman e Dean Stockwell. Prima di vedere questo film, insomma, più o meno sapevo cosa aspettarmi, come quando assisto ad un episodio di Colombo (l'assassino è noto, tutto il divertimento sta nel seguire le indagini). Solo che almeno il detective interpretato da Peter Falk è simpatico, mentre qui la Bullock è un'antipatica e vendicativa androgina, coadiuvata da un insipido Ben Chaplin (bravo attore, ma fuori luogo). Si finisce così per apprezzare, tra una regia di routine (ma dov'è finito lo Schroeder che finanziava la nouvelle vague, o almeno quello de La vergine dei sicari? Perlomeno non è quello rincoglionito di Inserzione pericolosa o Soluzione estrema) ed una suspence azzerata, le performances dei due giovani protagonisti. Un caso a parte è la brutta fine che ha fatto Chris Penn.

(Rosario Gallone)

 

manifesto originale

Schroeder a colloquio con Gosling e Pitt

Ryan Gosling

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