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La fabbrica di cioccolato

(Usa 2005) di Tim Burton con Johnny Depp, Freddie Highmore, Helena Bonham-Carter, Noah Taylor

Willy Wonka, nel remake del film di Mel Stuart (tratti da un classico della letteratura dell'infanzia di Roald Dahl) ad opera di Tim Burton (è il suo secondo rifacimento, ma questo, a differenza de Il pianeta delle scimmie, è maggiormente nelle sue corde), è, se volete, un po' anche il sequel di Edward Manidiforbice (quando Willy inaugura la fabbrica, dalla manica larghissima del cappotto escono solo le lame di un paio di grosse forbici). Della serie: cosa succederà al protagonista una volta finito il film? Succederà che, chiusosi in una torre d'avorio, il freak maturerà una "misopedìa" patologica cui darà libero sfogo una volta l'anno. E la cattiveria ad essere protagonista di questa cavalcata attraverso i generi ed i miti burtoniani (tra i quali si scova, anche, un insospettabile 2001 - Odissea nello spazio onorato di una gag warholiana con quel monolito nero sostituito da una tavoletta di cioccolato). Una cattiveria appena mitigata da un happy end (ma quanto lo è?) in cui Willy ritrova il padre sadico dentista (figura inesistente nel libro), ma, poi, cena a casa dei Bucket.

(Rosario Gallone)

 

Roald Dahl

 

 

 

 

 

 

 

 

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