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The Eye (Hong Kong 2002) di Danny & Oxyde Pang con Angelica Lee, Lawrence Chou, Chutcha Rujinanon

In ritardo, da anni, sulla produzione orientale (Cina, Honk Kong, Giappone, Thailandia per non parlare della Corea), la distribuzione italiana cerca ora di recuperare in modo dissennato. Il che vuol dire: comprare, doppiare e distribuire pellicole appetibili per il mercato senza valutarne la qualità. Il successo di The Ring (quello americano di Gore Verbinski) ha aperto le porte all'horror dell'Est (che non è certo una novità dell'ultima ora). Così, la Dynamic, un nome nella distribuzione home-video di manga, ha varato una costola, la Dynamic Xtreme, responsabile dell'arrivo nelle videoteche dell'intera trilogia di The Ring (i due di Hideo Nakata più Ring 0) e di un nutrito pacchetto di action e fantasy. Chi ha visto l'originale ed il remake hollywoodiano, può concordare con me (ed essere in disaccordo con altri) riguardo al fatto che dal confronto esce vincitore (stranamente) il blockbuster a stelle e strisce. Lo stesso tipo di delusione colpisce lo spettatore di The Eye di cui colpiscono i titoli di testa (caratteri braille che diventano credits) ed un paio di sequenze (quelle del trailer). L'epilogo (variante "in economia" di Indipendence Day e The Mothman Prophecies) è imbarazzante, per non parlare dello scioglimento (banalotto) del mistero. I Pang Bros., intanto, migrano nella fabbrica dei sogni

(Rosario Gallone)

manifesto  americano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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