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L'enfant (Belgio/Francia 2005) di Jean-Pierre e Luc Dardenne con Jérémie Renier, Déborah François, Olivier Gourmet

Una comoda lettura critica vuole i fratelli Dardenne maestri della trasparenza filmica, unici eredi postmoderni del pedinamento zavattiniano. Il loro universo, invece, è segnato dall'ambiguità fin dai titoli (fatta eccezione, probabilmente, per il solo Rosetta). La promesse del loro esordio si riferisce a quella che lega il protagonista al padre o a quella fatta al clandestino Amidou? Il figlio, titolo della loro terza opera, è quello perso o quello, putativo e carnefice del primo, trovato? L'enfant (la loro ultima fatica, nuovamente premiata con la Palma d'Oro a Cannes) è il neonato o il padre (il Jérémie Renier de La promesse), ragazzo inconsapevole delle proprie responsabilità, anaffettivo, che compie azioni terribili (vende il figlio!) senza pensare alle conseguenze? In questo bildungsroman di un adolescente che si ritrova, alla fine, genitore, i due registi belgi si misurano addirittura col genere, girando, a modo loro, una sequenza ad alto tasso di suspense (lo scambio bambino/soldi) ed una di inseguimento. Citazione finale (quasi un atto dovuto alla loro personale divinità cinematografica) di Pickpocket di Robert Bresson.

(Rosario Gallone)

 

Déborah François e Jérémie Renier

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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