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El Alamein - La linea del fuoco (Italia 2002) di Enzo Monteleone con
Paolo Briguglia, Pierfrancesco Favino, Luciano Scarpa, Emilio Solfrizzi, Thomas Trabacchi, Piero Maggiò, Silvio Orlando, Roberto Citran, Giuseppe Cederna , Antonio Petrocelli

sogni coloniali di matrice mussoliniana si infrangono nel 1942 all’interno della striscia di terra contenuta tra la stazione di El Alamein e la località di El Qattàra, in cui le forze inglesi guidate da Montgomery piegano l’asse italo-tedesco. La storia, raccontata dal regista Enzo Monteleone, si dipana con assenza di retorica: i protagonisti non sono eroi, ma semplici ragazzi che, abbandonati dal proprio paese, combattono una lotta quotidiana per salvarsi dalla dissenteria, dalla mancanza di cibo e di acqua, da una temperatura elevata e da un nemico nettamente superiore. Il deserto, in cui sono costretti a vivere, diventa lo specchio infranto del loro smarrimento, del loro inutile vagare alla ricerca di rinforzi.
Sebbene manchi un vero protagonista, sono gli occhi del soldato Serra, un volontario arrivato nella divisione Pavia, il punto di vista privilegiato per narrare la disperazione del tenete Fiore, del sergente Rizzo e degli altri soldati uniti tutti in un pianto soffocato dai continui bombardamenti. Intensa è la scena dell’assalto decisivo degli inglesi: senza il ricorso alla spettacolarizzazione di stampo americano, il regista riesce a rendere la condizione inerme dei soldati, che subiscono il proprio destino, morendo per responsabilità altrui.
Unica pecca del film è la presenza macchiettistica di Silvio Orlando, che spezza l’anonimato dei protagonisti, uomini di eguale condizione posti di fronte all’insensatezza della guerra, qualunque guerra, portata avanti nel nome di qualunque ideologia.

(Francesca Zofra)


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