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Il diario di Bridget Jones (Francia/ GB/Usa 2001) di Sharon Maguire con Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Jim Broadbent

"Bene! Bene! Adesso R.G. stroncherà Il diario di Bridget Jones perché è giusto così ... perché non se ne può più di queste commedie romantiche con bacio finale ... e tutti gli inglesi sono bizzarri, ma simpatici...e Hugh Grant è bellissimo...e..." No! Mi dispiace per voi. R.G. adora le commedie romantiche (specie quelle con happy end) e non ha nulla da ridire sulla new british comedy, inaugurata da Quattro matrimoni e un funerale, e dietro la quale c'è sempre la mano (felice) dello sceneggiatore Richard Curtis. Che, in questa occasione, si è alleato con Helen Fielding, autrice dell'omonimo romanzo (il più importante best seller britannico degli ultimi anni) per sfornare uno script davvero brillante, addirittura fino alla fine (aggirando lo scoglio della melensaggine). Renée Zellweger (nativa del Texas) è bravissima (e non l'avrei mai detto! L'ho capito dalla sequenza di apertura, in cui, sui titoli di testa, la protagonista playbacka, sconfortata, All by myself) a calarsi nei panni (oversize) di quella che è, attualmente, una vera e propria eroina del Regno Unito, mentre Hugh Grant è perfetto in ruoli da villain ( e non da Criminali da strapazzo, ma da Un'avventura terribilmente complicata). Insomma, il libro è sicuramente più intrigante (ed il finale meno convenzionale), ma, se non si pretende di uscire dalla sala con una nuova weltanschauung, ci si può anche divertire (e non poco).

(R.G.)

 

Il diario di Bridget Jones

Renée Zellweger

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