|
|
|
Il destino
di un cavaliere (Usa 2001) di Brian
Helgeland con Heath Ledger, Rufus Sewell, Mark Addy, Shannyn Sussamon,
Paul Bettany, Laura Fraser
I titoli di testa scorrono
sulle immagini del pubblico di un torneo medievale che batte le mani al
tempo di We Will Rock You dei Queen. Ho pensato che
Brian Helgeland avesse deciso di dissipare il credito, conquistato
con l'Oscar per l'adattamento di L.A. Confidential
di James Ellroy e col felice esordio alla regia (Payback),
realizzando questa boiata stile I was a Teenage-movie, nella sua
variante cappa e spada. Eppure, alla fine, mi sono divertito a vedere
trasformate le competizioni di circa otto secoli fa, in una sorta di circuito
ATP tra cavalieri in tournée per l'Europa
(non mancano i cori dei tifosi; gli elmi che volano, a mo' di palloni,
tra gli astanti pronti a raccoglierli come trofei). Certo non si può
passare sopra ad un Heath Ledger che sembra un Val Kilmer
dei poveri con la mascella di Buzz Lightyear o ai pretestuosi tentativi
di nobilitare la pura evasione (i flashback del protagonista William
, i pistolotti sulla possibilità di cambiare il proprio destino),
e, soprattutto, il fatto che l'intreccio, in fondo, funzioni e coinvolga
lo spettatore, non può far dimenticare quali siano i precedenti
di un regista-sceneggiatore dal quale è legittimo aspettarsi di
più.
(R.G.)
|
|
|
|
|