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Denti (Italia 2000) di Gabriele Salvatores con Sergio Rubini, Anita Caprioli, Fabrizio Bentivoglio, Paolo Villaggio.

Una delle critiche che più facilmente, fino a qualche anno fa, si poteva muovere al cinema italiano mainstream riguardava la generale piattezza della regia e del montaggio. Di recente, tuttavia, le nuove e accessibili tecniche di montaggio digitale hanno dato il via anche ad un' Italian Avid Generation, di cui possiamo considerare capostipite il Tutti giù per terra di Davide Ferrario.
Il film di Salvatores si inserisce a pieno titolo in questa schiera con tutta la sua pletora di tagli, immagini video, sporcature e tremolii. In gergo si chiamano "filtri", si applicano ad una qualsiasi, banale inquadratura con un paio di click e possono fare, di chiunque, un buon regista di videoclip.
Al di là di queste osservazioni va detto che il tentativo romantico/psicanalitico (psicotropo?) dell'autore di Mediterraneo è solo in parte fallito: le reminescenze proustiane, le sofferenze della psiche nevrotica del protagonista si devono scontrare purtoppo con quadretti macchiettistici della peggior specie, il più brutto dei quali è quello "dominato" da un sempre più pietoso Paolo Villaggio che, poiché ha fatto un film con Olmi ed uno con Fellini, ritiene di essere un grande mattatore.
Qualcuno, all'estero, ha addirittura fatto il nome di Cronenberg. Noi non azzardiamo tanto, ma ci sentiamo in dovere di dire che alcune sequenze riescono a creare un vago senso di malessere e che il film tutto, se non fosse per i devastanti siparietti, di cui sopra, riuscirebbe a ricreare una dolente sensazione di nostalgia nello spettatore.
Segnaliamo una splendida, bellissima e brava Anita Caprioli (www.anitacaprioli.it ) che ci auguriamo di vedere in molti film a venire.

(G.F.)

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