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Cut (Australia/Germania/Usa 2000) di Kimble Rendall con Molly Ringwald, Frank Roberts


"Urlate"! I cloni son tornati! Scream sta generando (senza colpa, per carità) una serie infinita di cazzate, mascherate da riflessioni metacinematografiche sull'horror. Ma vi assicuro che ogni vostra previsione, sulla eventuale pochezza di un film che percorra la strada già battuta tre volte da Wes Craven (due da Kevin Williamson), si rivelerà ottimistica di fronte ad un prodotto imbarazzante, sconclusionato, noioso, come questo Cut. Già il titolo è tutto un programma: quale genio! quale sottile intuizione linguistica! "cut" è il taglio di montaggio, ma qui fa riferimento anche (uuuuuuh!) all'armabiancafilia del mostro/killer. Fa tristezza vedere Molly Ringwald (giovane star dei teenmovies anni '80 di John Hughes) essere già ridotta ad interpretare (pe' campa') "robba di serie B" (magari! siamo più dalle parti di Bela Lugosi nei film di Ed Wood), ma non le si può, sinceramente, concedere nessuna attenuante. Non manca l'ammiccamento hitchcockiano, con la morte di una diva nei primi minuti della storia. Solo che, in Cut, la diva è Kylie Minogue! Non resta che attendere una nuova rinascita del genere, perché siamo veramente alla frutta. Ma non tutto è perduto: nel film, per sconfiggere il mostro, è necessario bruciare la pellicola (oops! vi ho svelato le coup de theatre finale). Potrebbe essere un'idea. Peccato che produttori e distributori, probabilmente, se lo aspettavano, perché hanno lanciato questa sola, contemporaneamente, nelle sale e nel mercato homevideo.

(R.G.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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