HOME-PAGE

Cuore sacro (Italia 2005) di Ferzan Ozpetek con Barbora Bobulova, Andrea Di Stefano, Lisa Gastoni, Erica Blanc, Camilla Dugay Comencini

Il cuore, in senso figurato, è la sede degli affetti, dei sentimenti e delle emozioni, la parte più intima dell’animo. La parola sacro è sinonimo di qualcosa di inviolabile, intoccabile, degno di rispetto, di onore, di venerazione. La protagonista del quinto film di Ferzan Ozpetek intraprende un vero e proprio viaggio iniziatico al termine del quale il suo cuore profano, ovvero estraneo a tutto ciò che è sacro, un cuore terreno e mondano acquisterà una sacralità tale da farla diventare quasi una santa, quasi una versione femminile di San Francesco (in una scena, forzata e abbastanza ridicola, la protagonista vaga nella metropolitana di Roma privandosi di tutto ciò che possiede, fino a rimanere nuda). Ma gli accostamenti icono(agio)grafici non finiscono qui: in un’altra scena, mentre la nostra Barbara Bobulova è intenta ad accogliere e consolare un barbone, un senzatetto ormai divenuto pazzo dopo l’abbandono della fidanzata, eccolo che improvvisamente si accascia al suolo e la neobenefattrice lo accoglie tra le sue braccia quasi fosse la Madonna (essendo lui molto simile a Gesù Cristo) michelangiolesca! Casualità o citazione? La seconda che ho detto, ahimè! Ozpetek, ormai, un po’ come Muccino, sembra campare di rendita per la realizzazione dei suoi primi film (Il bagno turco e Le fate ignoranti sono molto belli). Le intenzioni lodevoli non trovano riscontro nella realizzazione, spesso ai limiti del ridicolo, con banalità retorica che accompagnano il film sino alla scena finale (la peggiore!). Menzione speciale alla Bobulova che in piccolissimi attimi, con l’intensità del suo volto (il film è giocato molto sui suoi primi piani e sui suoi silenzi), è riuscita ad emozionare il mio mezzo cuore sacro.

(Letizia Gallone)

 

Lisa Gastoni e Barbora Bobulova

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<back>