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Chicken Little (Usa 2005) di Mark Dindal

Saprete tutti che la Pixar, costola 3D della Disney, ha divorziato dalla casa madre. Saprete anche che la Disney ha annunciato di abbandonare l'animazione bidimensionale per abbracciare unicamente quella tridimensionale. Ebbene, Chicken Little è il primo prodotto del nuovo corso. E, a dire il vero, è in tutto e per tutto un film Pixar. Non si tratta solo dell'animazione, ma è quel mix di umorismo infantile e di gag comprensibili solo da un adulto (Aldino Cotechino è un personaggio gay tanto che la mamma per incutergli paura minaccia di gettargli via la collezione di Barbra Streisand; il film tratto dalla storia di Chicken Little è interpretato da un fustacchione che, in originale, ha la voce di Adam West, il Batman pop della televisione) , di riflessione metalinguistica (tutto l'incipit) e di favola morale che l'apparenta alla factory di John Lasseter . Il doppiaggio italiano, stavolta, è meno penalizzante, contando sì su Gabriele Cirilli per Chicken Little (ma in originale la voce è dello Zach Braff di Scrubs) e su Albertino per Tino Porcospino, ma affidandosi, per il resto, a doppiatori professionisti. Discorso a parte per la voce del sindaco Rino Tacchino a doppiare il quale è stato chiamato, con grande senso dell'(auto)ironia, Walter Veltroni.

(Rosario Gallone)

 

Chicken Little

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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